Inktober 2021: recap and a few observations

Now that the month of October is over, and with it Inktober, I can draw some conclusions on the series of drawings I produces and on the event. As I said a few days ago: this is the first time that I have managed to complete the challenge in several years (usually I arrived on day 3 or 4, no more) and to do so I had to create a list of subjects that was congenial to me (both the official one and many of those found on the web are not my cup of tea) and work a lot in advance. In fact, one of the main problems every year is that I don;t have time each day to actually complete a drawing and this soon causes the prompts to accumulate, making the challenge a dead weight beyond work and personal life that I do not want to carry. When I say work in advance, I mean spending Sundays creating drawings for the week, waiting for the ink to dry, then working with the watercolor, then scanning each drawing and writing the texts for publication. Was it worth it?

Here we come to the point: I don’t think so. This year I had decided to finish the month, and so I did, but I don’t think I’ll try again. First, it is not a challenge for everyone: if you have another job, perhaps with unpredictable hours as my freelance one can be, it is practically impossible to maintain a rhythm of one drawing a day. So you find yourself doing what I did, that is, spending Sundays drawing in a hurry to catch up, and this takes away the meaning of the challenge itself in the long run. Furthermore, the quantity of drawings to be produced if you have little time available reduces the attention to quality: I don’t like some of the drawings that I have published, I would not have published them if they had not been part of the challenge: I would have worked on them again or more, after all it is not a rule that everything should turn out well at first.

So I welcome the fact that I have shown myself that I can do it if I want, however the challenge for me was more a burden than a pleasure or a way to create more: the only goal I achieved was to remove any doubt that working in a hurry does not satisfy nor amuse me. Maybe I’ll go back to my list in the future to fix the portraits I don’t like, and who knows, in a year’s time I’ll have changed my mind on Inktober and will try my hand again. For now, I just breathe a sigh of relief thinking that it is finally over.

Here is a mini-video of the recap of the 31 drawings of the month:

Ora che il mese di ottobre è finito, e con esso Inktober, posso tirare qualche conclusione sulla serie di disegni che ho prodotto e sull’evento in generale. Intanto come dicevo qualche giorno fa: questa è la prima volta che riesco a completare la challenge in diversi anni (di solito arrivavo al giorno 3 o 4, non di più) e per farlo ho dovuto creare una lista di soggetti che mi fosse congeniale, perché sia quella ufficiale sia molte di quelle che si trovano sul web non sono tra le mie corde, e lavorare un sacco d’anticipo. Uno dei problemi principali ogni anno infatti è che non tutti i giorni ho il tempo da dedicare a un disegno, e questo fa sì che ben presto gli arretrati si accumulino, rendendo la challenge un peso morto oltre lavoro e vita personale che non voglio trasportare. Quando dico lavorare d’anticipo intendo passare le domeniche a creare i lavori per la settimana per lo più, aspettando che asciughi l’inchiostro, poi l’acquerello, quindi scansionando ogni disegno e scrivendo i testi per la pubblicazione. Ne è valsa la pena?

Ecco, qui arriviamo al punto: secondo me no. Quest’anno avevo deciso di finire il mese, quindi l’ho fatto, ma non credo proverò di nuovo. Intanto non è una challenge per tutti: se hai un altro lavoro, magari con orari imprevedibili come può essere quello mio da freelance, è praticamente impossibile mantenere un ritmo di un disegno al giorno. Quindi ti ritrovi a fare quel che ho fatto io, ossia passare le domeniche a disegnare di fretta per metterti in pari, e questo toglie significato alla challenge stessa a lungo andare. Inoltre, la quantità di disegni da produrre se si ha poco tempo a disposizione va a ridurre l’attenzione alla qualità: alcuni dei disegni che ho pubblicato non mi piacciono, non li avrei pubblicati se non fossero stati parte della challenge: ci avrei lavorato ancora, dopotutto non è detto che tutto debba venire bene alla prima.

Quindi ben venga il fatto di aver dimostrato a me stessa di potercela fare se voglio, tuttavia la challenge per me è stata più un peso che un piacere o un modo per creare di più: l’unico obiettivo che ho raggiunto è stato quello di togliere ogni dubbio sul fatto che lavorare di fretta non mi soddisfa nè mi diverte. Magari riprenderò la mia lista in futuro per aggiustare i ritratti che non mi piacciono, e chissà, tra un anno avrò cambiato idea su Inktober e mi cimenterò ancora. Per adesso tiro un sospiro di sollievo pensando che finalmente sia finito e mi fermo qui.

Ecco un mini-video di recap dei 31 disegni del mese: